Il contratto di comodato gratuito stipulato con la proprietà dell’immobile di Via Battisti 51, il Consorzio Pisano Trasporti, è scaduto appena un anno dopo, nel marzo del 2007, e non è stato rinnovato. Gli accordi con l’Amministrazione Comunale erano chiari, il Progetto Rebeldía avrebbe continuato ad utilizzare gli spazi fino all’inizio dei lavori della Sesta Porta, nel frattempo un tavolo interistituzionale composto da Comune, Provincia, Università, Azienda Regionale per il Diritto allo Studio e Rebeldía avrebbe lavorato per individuare una sede alternativa e definitiva.
In 4 anni di trattativa il Progetto Rebeldía ha avanzato ben 13 proposte, la maggior parte delle quali sono state ignorate dall’Amministrazione Comunale, adducendo argomentazioni pregiudiziali e mai confermate da dati concreti.
Anche l’Università, nel caso della proposta Ex Asnu, ha avuto un atteggiamento poco chiaro, facendo saltare un’opportunità di riqualificazione preziosa per tutta la città.
Di fatto però l’attitudine dilatoria del Comune ha avuto un ruolo determinante nel complicare il percorso di trasferimento delle attività del Progetto Rebeldía.
Solo grazie alla nostra forza di volontà è stato possibile individuare, quasi a tempo scaduto, gli immobili di Via Andrea Pisano. Si tratta di un’area di proprietà pubblica, del Comune stesso che per anni aveva dichiarato di non avere immobili disponibili per le attività sociali, culturali e sportive in città.
Se si esclude una porzione attualmente utilizzata da due magistrature del Gioco del Ponte, la gran parte dell’area è fortemente degradata e inutilizzata.
Vista l’urgenza di avviare i lavori di demolizione in Via Battisti, in questo caso l’Amministrazione Comunale ha accettato la nostra proposta e il 26 gennaio 2011 la Conferenza dei Servizi (composta anche da Provincia, Università e Azienda Regionale per il Diritto allo Studio) ha ratificato la decisione presa in accordo con tutte e 33 le associazioni che compongono il Progetto Rebeldía.
Ora si tratta solo di rendere esecutivo il trasferimento, e soprattutto da parte del Comune di Pisa, si rende indispensabile il rispetto delle tempistiche relative all’assegnazione e alla realizzazione dei lavori di messa a norma della struttura per renderla fruibile e attraversabile dalle numerose eterogeneità che negli anni hanno sempre frequentato Rebeldía.
Purtroppo il Comune nella manifestazione di interesse pubblicata il 23 marzo 2011 ha inspiegabilmente deciso di condizionare l’ingresso delle associazioni negli spazi di Via Andrea Pisano all’approvazione di variante urbanistica caratterizzata da tempi e contenuti di cui (anche ora, ottobre 2011) non è dato sapere. Per questo motivo il Progetto Rebeldia ha deciso di non partecipare. Non vorremmo che la decisione di inserire l’approvazione di una variante prima del nostro ingresso fosse una maniera per allungare i tempi per poter affrontare così degli scontri interni alla Giunta di cui ignoriamo i termini, ma che probabilmente riguardano forti interessi speculativi nell’area.
Oggi il percorso della manifestazione d’interesse si è chiuso con un nulla di fatto. Come sosteniamo da sempre, lo strumento più ideoneo e trasparente è quello dell’assegnazione diretta al Progetto Rebeldia degli spazi in questione, e presentiamo nel frattempo alla città un quadro delle attività che svolgeremo nella nuova sede. Soprattutto, ci teniamo a sottolineare che la progettazione della nuova Rebeldía si baserà sul concetto di “pianificazione dinamica”, attraverso il quale proveremo ad accogliere ogni nuova proposta che provenga da cittadini del quartiere e non.
L’accessibilità al Progetto Rebeldía è sempre stata uno dei principi cardine del nostro fare politica, e per questo ci auguriamo che anche con il trasferimento in Via Andrea Pisano il numero di associazioni e di gruppi che utilizzeranno lo spazio continui ad aumentare.